2011
Mirror (specchio) è il nome utilizzato su Internet per indicare un sito copia di un altro.
Il sistema è tra quelli escogitati per aggirare i posti di blocco che nella rete vengono istituiti dai governi delle nazioni con lo scopo di oscurare contenuti e informazioni compromettenti.
L’esempio più noto è quello di Wikileaks. Il gruppo di Julian Assange, abbandonato dalla società che gestiva tecnicamente il dominio wikileaks.org, è rimasto tuttavia operativo grazie ad una campagna che invita gli utenti a fare copie del sito originario.
Il lavoro qui documentato, ideato in origine per la rassegna milanese XD01 curata da Gabriele Perretta nell'ambito del Fuori Salone 2011, parte da queste considerazioni e le sviluppa in forma di gioco partecipato.
Un poster riproduce lo schema logico-concettuale che è dietro i siti mirrors, elencando anche le semplici regole del gioco: sta al pubblico completare interamente o in parte lo schema utilizzando gli adesivi copia dei contenuti iconografici prestampati.
A Milano sono stati usati disegni-copia di Bruno Mangiaterra e fotografie-copia di Giorgio Cutini.