La sicurezza è la condizione esistenziale oggi più ambita.
Posta alle fondamenta della società occidentale, divenuta nel tempo parola d'ordine imprescindibile, vera e propria ossessione o desiderio smodato, la sicurezza è cercata  e ottenuta attraverso il percorso più breve, quello rettilineo; poco importa se il conseguimento del suo primato si accompagna all'inevitabile riduzione di libertà personale e collettiva, alla scelta di confinarsi in un recinto esistenziale circoscritto.
Tali considerazioni mi hanno spinto a cercare un emblema in grado di renderle evidenti. Ho scelto di tracciare dieci rotte nautiche radicalmente alternative a quella sicura e sperimentata della "retta via". 
Due porti situati sulle sponde opposte del Mare Adriatico vengono uniti da tracciati lunghissimi, generati da infiniti pretesti o possibilità; veri e propri campionari di linee curve o spezzate, queste rotte sono del tutto insicure nella navigazione reale: sono piuttosto la metafora dell’arte poiché ne evidenziano la complessità e il procedere incerto.
Con queste premesse, il 20 luglio 2003, lo yacht Aline, con a bordo gli artisti ed il curatore di Voyager 2003, durante il viaggio da Ancona a Split, ha interrotto il suo regolare corso in linea retta “disegnando” per un tratto di 25 miglia marine, parte della mia rotta n°8. 
Il tracciato, anomalo e impermanente, è stato registrato attraverso la rilevazione satellitare GPS. 
Inoltre, nel suo compiersi, lo stesso tracciato è progressivamente apparso sugli schermi radar dei natanti in navigazione sul quel tratto di mare, evidenziandosi per la sua eccentricità.
L’iniziativa, promossa e finanziata dalla Regione Marche, Provincia di Ancona, ARCI Ancona, è stata ideata e realizzata da Voyagerlab
























    
Progetto voyager Palazzo di Diocleziano, Split, 2003 |  Model:Raum  Galleria Kunstfactor, Berlin 2006 (stampe digitali su PVC - cm 30x40; serie di 11)