2012


Nel corso del tempio non è molto cambiato il nostro modo di guardare alla natura come origine e perfezione: due termini, questi, che ne definiscono ontologicamente le caratteristiche.

Si è inoltre delineato e mantenuto fisso, specie nell'opinione comune, il confine tra le categorie di naturale e artificiale.

Una scelta forse di comodo che sembra non voler considerare come scienza e tecnologia modificano costantemente il rapporto tra uomo e natura accentuandone sempre di più la separazione; mutando il confine tra il dominio del naturale e quello dell'artificiale, abbiamo reso tale limite sempre più sfumato, labile e ambiguo, giungendo a pensarci pressoché estranei, non più appartenenti di fatto all’ordine naturale. 

L’installazione è, in questo senso, un forte richiamo etico e non solo.

Le lettere di erba sintetica che compongono la frase sono infatti adagiate sul prato naturale con un preciso intento provocatorio, non per semplice mimetismo.

Nel dichiararsi "natura" esse pongono in evidenza, al contrario, quanto fragile e incerto sia oggi diventato il limite tra natura e artificio e quanto si sia alterata nel tempo la percezione di quel limite.


















Cartaginese e Mangiaterra: installazione (erba sintetica e prato naturale)
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