Nel pensiero presocratico il termine πνεῦμα (pneuma) indica il soffio vitale, il respiro che identifica la vita di ogni organismo vivente.
Secondo Anassimene, in particolare, se il respiro vitale è aria, allora l'aria è il principio promotore e conservatore della vita cosmica.
Questa tradizione che identifica aer come "principio" dal quale tutto deriva e nel quale tutto si dissolve viene adottata da Platone e Aristotele e conservata nel tempo dalle successive versioni del loro pensiero per tutto il Rinascimento. Inoltre tale idea permea di sé anche la coeva ricerca alchemica.
Il lunghissimo e intenso rapporto che l'uomo stabilisce con l'aria nelle sue diverse accezioni, come etere o quintessenza, si interrompe a partire dalla metà del XVIII° secolo quando le teorie economiche di Adam Smith e la prima rivoluzione industriale legata all’uso del carbone sanciscono la separazione fattuale tra uomo e natura.
Tra le conseguenze di questa separazione, ratificata nel tempo dal predominio del pensiero positivista ed economicista, c'è anche l'attuale grado di compromissione, forse irreversibile, dell’atmosfera.
È il punto di non ritorno che la stessa scienza ha ripetutamente annunciato negli anni, a partire dallo studio pionieristico di Svante Arrenhius del 1896.
Il video Pneuma restituisce una visione artefatta ma verosimile del cielo, la sede dell'aria.
Le riprese registrano -in tempo reale- le variazioni atmosferiche che intercorrono nei tratti di cielo delimitati da cinque inquadrature fisse (per Aristotele e gli alchimisti il numero cinque rappresenta l' etere o quintessenza).
Brevi didascalie commentano le immagini, mettendo a confronto le due opposte concezioni dell'aria che l'umanità ha elaborato dall'antichità ad oggi.
Il succedersi di immagini e parole con cadenza invariabile, guida lo spettatore nella dicotomia insanabile tra passato e presente, come in un rito.